Turismo, l’importanza dei ponti nel calendario…

I ponti del calendario? Sono una vera e propria manna dal cielo, visto e considerato che la loro presenza incentiva le vacanze brevi e, di conseguenza, la spesa degli italiani e dei turisti internazionali nei confronti del comparto dei trasporti, alberghiero, ristorativo. A dimostrazione di ciò si può osservare l’ultima stima compiuta da Confesercenti per il recente ponte del 25 aprile, per cui sono stati calcolati circa 8 milioni di turisti, di cui 5 milioni distribuiti nelle strutture ricettive ufficiali e 3 milioni nelle strutture ricettive di altra natura, come ad esempio le locazioni turistiche o le case di proprietà.

In totale, sottolinea il centro studi turistici di Assoturismo Confesercenti, si sono prodotti consumi per oltre 740 milioni di euro, con presenze in crescita dell’1,7 per cento rispetto a quanto è stato possibile riscontrare lo scorso anno, con punte del 2,3 per cento per quanto concerne gli stranieri e con un aumento dell’1,2 per cento per quanto concerne invece il flusso degli italiani.

Più nel dettaglio, Confesercenti afferma che le stime sarebbero positive sia per quanto concerne le strutture alberghiere, che hanno potuto celebrare un incremento dei turisti dell’1,5 per cento, sia per quanto concerne le strutture complementari, con un aumento dell’1,9 per cento. Tra gli alberghi, a ottenere le migliori prestazioni sono stati soprattutti quelli a 4 o a 5 stelle, mentre sono stati più affaticati gli incrementi turistici nelle strutture a 1, 2 e 3 stelle.

Ancora, è emerso come i risultati abbiano indicato delle tendenze evidentemente positive per i prodotti turisti di lago, terme, mare, città d’arte. Stabile sembra invece essere il prodotto di altro interesse, e sono addirittura negative le rilevazioni per quanto attiene la montagna e la collina. Geograficamente, la tendenza positiva della domanda turistica è prevalentemente attesa nelle regioni del Nord Italia (principalmente Nord Est) sia in quelle del Sud e delle Isole. Nel Centro Italia sembra invece che si stiano scontand o ancora gli effetti del terremoto, ed è dunque previsto un calo di circa mezzo punto percentuale.

Simili sono le rilevazioni effettuate dal monitoraggio del CST, secondo cui il livello di saturazione dell’offerta ricettiva nazionale disponibile dovrebbe attestarsi al 67 per cento, 2 punti percentuali in più rispetto a quanto era stato riscontrato nel corso del 2016, e con punte più elevate per quanto concerne le città d’arte, le località balneari, lacuali e termali.

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