Turismo food in Italia, enormi potenzialità nel breve e lungo termine

fruits-1023722_960_720Stando ad alcune recenti analisi, quasi un turista internazionale su due è mosso dal desiderio di poter assaggiare le prelibatezze culinarie locali. E, dunque, quasi un turista internazionale su due sceglie la destinazione non solamente in base al luogo, quanto anche per quel che nel luogo si può mangiare. Un turismo di esperienze sempre più importante e sfaccettato, che sta consentendo la nascita di un vero e proprio boom di settore.

Stando a quanto afferma il Food Travel Monitor 2016, il più importante studio internazionale internazionale sul turismo enogastronomico presentato dalla World Food Travel Association, oltre 9 viaggiatori su 10 durante le proprie vacanze hanno visitato un’attività di produzione alimentare (dalle cantine alle fattorie), o hanno assaggiato lo street food locale, o sono andati a mangiare presso un prelibato ristorante.

La ricerca (condotta in Italia, Francia, Germania, Irlanda, Regno Unito, Spagna, Australia, Cina, India, Messico e Stati Uniti) dimostra pertanto che l’interesse verso il cibo non subisce un allentamento durante le vacanze, anzi. Tuttavia, non tutti i Paesi ne escono positivamente. Ad esempio, l’Italia, la Francia e il Giappone sono i Paesi che sembrano attirare il maggior numero di golosi, ma queste nazioni devono guardarsi le spalle da emergenti agguerriti. Ad ogni modo, dalla Cina agli Stati Uniti, passando per la Germania, l’Italia è per eccellenza la meta del turismo culinario.

Eppure, beffa del destino, la stessa Italia è anche all’ultimo posto nella classifica dei culinary travel, visto e considerato che solamente il 21 per cento degli intervistati italiani appartiene a questa categoria, contro il 69 per cento dei cinesi (che si trovano al primo posto) e contro la media del 46,5 per cento di tutti gli undici Paesi oggetto d’analisi. Ancora, gli italiani si sentono scarsi conoscitori di food: solo il 33 per cento di questi si dichiara esperto, contro la media del 72 per cento.

Non sono solamente quelli di cui sopra i dati più sorprendenti. Si pensi, ad esempio, che a livello mondiale a trainare tale segmento sono i più giovani: il 52 per cento dei millennials si dichiara infatti un viaggiatore del gusto, più delle altre fasce d’età.

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