Emilia Romagna, per il turismo è un 2016 da record

Per il turismo dell’Emilia Romagna il 2016 è stato sicuramente un anno da record, suggellato con 48,2 milioni di presenze, ben un milione in più rispetto al 2015 che, già di per se, si era chiuso ottimamente. Sono pertanto numeri da record quelli che sono stati fatti registrare nell’anno precedente dal business del turismo in Emilia-Romagna, dove si sono avuti 10,2 milioni di arrivi complessivi e che, se si considera il nuovo comparto introdotto nelle rilevazioni statistiche, e che comprende anche le località che non rientrano nei prodotti turistici tradizionali, permette di arrivare a un totale di 52 milioni di presenze e 11,7 milioni di arrivi.

Per quanto concerne un livello di maggiore dettaglio, le statistiche presentate sostengono che a crescere sarebbe stata sia la clientela nazionale (+2,4 per cento per gli arrivi e +1,9 per cento per le presenze) sia quella internazionale (+1,3 per cento per gli arrivi e +2,7 per cento per le presenze), in un comparto capace di innovare e diversificare l’offerta, andando al di là delle circostanze climatiche che lo scorso anno, peraltro, hanno visto una primavera piuttosto negativa e un’estate partita con difficoltà a causa delle condizioni meteo.

Le difficoltà climatiche non hanno comunque turbato il buon andamento turistico della riviera, con un incremento del 2,4 per cento per gli arrivi e del 1,4 per cento per le presenze. Bene anche le città d’arte, con un + 4 per cento per gli arrivi e + 8,2 per cento per le presenze, così come l’Appennino, con una crescita del +2,6 per cento per gli arrivi e +4,5 per cento per le presenze.

I dati, presentati qualche giorno fa a Bologna, sono stati forniti dall’Osservatorio sul turismo regionale di Unioncamere Emilia-Romagna e sono stati elaborati con la metodologia Trademark Italia che prevede, oltre alla rivalutazione periodica delle statistiche ufficiali, anche la stima, in tempo reale, dell’andamento turistico. La stima è elaborata mediante le indicazioni fornite da un panel di oltre 3 mila operatori di tutti i comparti, unitamente a vari riscontri indiretti, come i dati relativi alle uscite ai caselli autostradali, gli arrivi aeroportuali, i movimenti ferroviari, le vendite di prodotti alimentari e bevande, i consumi di energia elettrica, acqua e gas, fino alla raccolta di rifiuti solidi urbani.

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